20 prodotti tipici siciliani da scoprire (e assaggiare)
prodotti tipici siciliani LENTICCHIA DI USTICA

prodotti tipici siciliani Immagine: Fondazione Slow Food
Sull’isola di Ustica crescono “lenticchie più piccole d’Italia”, la cui coltivazione viene favorita dai terreni lavici e fertili. Tenera e di facile cottura (non necessita di ammollo e cuoce in pochissimo tempo), viene abbinata alla pasta o alle verdure per zuppe molto saporite.
FAGIOLO COSARUCIARU DI SCICLI

prodotti tipici siciliani Foto di Ragusa News
Altra zona, altro legume. A Scicli, nel Sud Ovest della Sicilia, si coltiva questo fagiolo il cui nome in dialetto significa “cosa dolce”. Facilmente riconoscibile per il colore bianco, con screziature scure al centro, si abbina alla perfezione con le cotiche.
FRAGOLINA DI SCIACCA E RIBERA

Immagine: La Freccia Verde
Deliziosa da vedere e da mangiare: pare che questa fragolina di bosco sia stata portata dai reduci della Prima Guerra Mondiale di ritorno da località alpine. A meno che non la si trasformi in (squisite) marmellate o gelatine, o anche in gelato, va consumata entro pochi giorni.
ANGURIA DI SIRACUSA
In dialetto siciliano viene chiamato prevalentemente muluni o mellone, ed è l’ingrediente tipico del gelo di melone, un dolce tipico preparato con succo di anguria, zucchero a amido. Da servire con granella di cioccolato e pistacchio.
MANDARINO TARDIVO DI CIACULLI
Viene chiamato anche marzuddu proprio perché matura a marzo, in ritardo rispetto agli altri agrumi. Produzione molto piccola, protetta da un Presidio Slow Food.
prodotti tipici siciliani MANDORLA DI NOTO
Foto di Mangiare Buono
Latte di mandorle, biscotti, torrone, cassata: gli usi della mandorla nella cucina siciliana sono pressoché infiniti. Nelle campagne di Noto se ne coltivano tre varietà, Romana, Pizzuta d’Avola e Fascionello, ognuna con le sue sfumature di gusto e aromi.
PISTACCHIO DI BRONTE
Foto di Cibaris
Uno dei più conosciuti (e purtroppo imitati) al mondo: ormai non c’è gelateria che non vanti il gusto al Pistacchio di Bronte. Protetto da una DOP e da un Presidio Slow Food, è buono in ogni versione, sia dolce che salata. Qui un interessante approfondimento.